Nel pomeriggio di oggi alcuni compagni e compagne hanno affisso due striscioni nelle vicinanze dei due principali punti di accesso al porto di Trieste: Riva Traiana e il molo VII.
In entrambi era scritto “Erdogan assassino-solidali con la resistenza curda” sia in italiano che in turco “Erdogan cellat-dayanisma kurt direncle” con le “A” cerchiate.
Riportiamo qui sotto il loro comunicato.
La Rojava resiste!
Gruppo Anarchico Germinal
Il porto di Trieste è uno dei porti italiani maggiormente coinvolto nei traffici merci con lo stato turco.
Oggi, sabato 3 settembre abbiamo affisso due striscioni nei pressi Riva Traiana e molo VII (i due ingressi principali del porto) in solidarietà alla resistenza curda.
Un piccolo gesto di solidarietà e denuncia contro la sempre più aggressiva politica sia interna che esterna del regime turco di Erdogan che, dopo aver portato avanti da oltre un anno un vero e proprio massacro delle popolazioni curde nel kurdistan turco e una sempre più feroce repressione delle opposizioni rivoluzionarie, sta ora attaccando direttamente la Rojava (il kurdistan siriano). Da giorni infatti l’esercito turco è entrato in territorio siriano attaccando le milizie di autodifesa curde per impedire l’unificazione dei tre cantoni della Rojava. In Rojava dal 2012 è in atto un processo rivoluzionario che coinvolge non solo i curdi di quei territori ma anche yazidi, arabi, turcomanni e altri ancora. Nonostante la guerra stanno sperimentando un modello di autogoverno (Conferalismo Democratico) basato sulla libertà, sul femminismo, sull’ecologia e sul rifiuto di uno stato centrale. Un modello di convivenza fra popoli e culture diverse che fa paura a molti. Non a caso la Rojava è sotto attacco da parte di tutte le potenze dell’area: dalla Turchia alla Siria, dall’Iran all’Isis. Da menzionare anche il vergognoso balletto diplomatico e militare degli Stati Uniti che, per ragioni di strategia geopolitica, sostengono sia la Turchia (loro alleato Nato), sia i curdi della Rojava che altre fazioni anti-Assad di stampo islamista.
Da parte nostra ribadiamo la nostra solidarietà alla resistenza curda e di tutti e tutte coloro che in quei territori cercano di portare avanti un’alternativa alla barbarie degli stati.
tratto da infoaction